Il consorzio ha fatto registrare un valore della produzione di circa 139 milioni di euro e con utile di oltre 59 mila euro, mentre il patrimonio netto si è attestato sui 17,8 milioni di euro. 

Dalla raccolta dei rifiuti, alla manutenzione, dalla ristorazione al movimento merci, dalla vigilanza all’edilizia. Sono i settori in cui sono operative le 85 cooperative aderenti a Ciclat. Un diversificazione che ha permesso al consorzio aderente a Confcooperative di chiudere il 2014 con il segno più .

Lo scorso anno il consorzio ha fatto registrare un valore della produzione di circa 139 milioni di euro e con utile di oltre 59 mila euro, mentre il patrimonio netto si è attestato sui 17,8 milioni di euro. Positiva anche la marginalità, con un risultato operativo al lordo degli accantonamenti e degli ammortamenti pari ad oltre 900 mila euro (+24,9% rispetto ai 724.mila euro dell’esercizio precedente) e un risultato operativo pari a 631mila euro.   “Il bilancio positivo del Consorzio – ha sottolineato il presidente Gianfranco Bessi nel corso dell’assemblea dei soci – è un risultato particolarmente soddisfacente alla luce dello scenario generale, caratterizzato tra l’altro dalla difficoltà nell’accesso al credito, dai ritardi dei pagamenti da parte degli enti pubblici e dalla congiuntura negativa che ha interessato ancora gran parte dei settori in cui è attivo il Ciclat”.

Nato nel 1953 per associare i lavoratori ausiliari addetti al traffico e aderente a Confcooperative, il consorzio ha una dimensione nazionale e conta 85 soci distribuiti in tutte le regioni italiane ed attivi in numerosi comparti, dalla raccolta dei rifiuti alla manutenzione, dalla ristorazione al movimento merci, dalla vigilanza all’edilizia.   “Tra gli elementi che condizionano negativamente il contesto generale – ha proseguito Bessi – non si può dimenticare la concorrenza delle false cooperative, un fenomeno purtroppo in aumento anche nel settore della produzione e lavoro”. Il tema è stato ripreso anche dal presidente nazionale di Federlavoro e Servizi di Confcooperative, Massimo Stronati, che intervenendo all’assemblea ha dichiarato come queste imprese inquinino il mercato offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente.

 

Un altro problema che danneggia la cooperazione, come ha ricordato il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, è quello delle gare al massimo ribasso. “Un criterio – ha aggiunto Milza – che chi ha responsabilità istituzionali deve abbandonare per ricorrere alla offerta economica più vantaggiosa e all’accreditamento, una strada da imboccare per evitare che corruzione e malaffare prevalgano su chi si comporta correttamente”.

“A questo proposito – ha concluso Milza – Confcooperative Emilia Romagna sostiene l’importanza di un dialogo sano e costruttivo fra le organizzazioni imprenditoriali e il mondo della politica e ribadisce tutta la massima disponibilità in tal senso”. In un contesto come quello attuale, caratterizzato da innumerevoli problematiche, occorre attrezzarsi con piena consapevolezza e capacità operativa per poter riaffermare i valori irrinunciabili della cooperazione. “In quest’ottica – ha ricordato infine il presidente Bessi – Ciclat ha anche adottato le politiche H.S.E. (Health-Safety-Environment) confermando l’importanza strategica di una gestione tesa a consolidare obiettivi a ‘zero rischi infortuni’ nelle cooperative coinvolte in cantieri complessi da estendere poi a tutte le altre”.

 

Fonte